Datato al giugno del 1921 è il ritratto della modella anticolana Cesarina Falconi intitolato La Cesarina. È noto un quadro analogo dell’amico e pittore corregionale Onofrio Martinelli, anche lui allievo di Felice Carena, e un altro di Giovanni Colacicchi, in cui la stessa bambina è inquadrata da una prospettiva leggermente diversa, particolare che ha spinto la letteratura a individuare in questo dipinto uno studio realizzato nell’ambito delle lezioni presso il maestro piemontese.
Fin dal suo primo periodo tra Roma e Anticoli Corrado, dunque, Cavalli è a stretto contatto con il mondo contadino. Come Carena, che nel borgo laziale aveva trovato pace e ispirazione, il pittore lucerino sembrò fin da subito più a proprio agio nell’accoglienza serena della civiltà rurale che nel caos della città moderna, che pure frequentava restando in contatto con alcune delle più influenti personalità dell’arte e della letteratura attive nella Capitale.