Dopo un lungo periodo di crisi, la tranquillità economica veniva assicurata ad Emanuele Cavalli dall’incarico all’Accademia di Belle Arti di Firenze per la Scuola Libera del Nudo, che ottenne nel 1960 e che durò fino al 1975; e una nuova ispirazione gli giunse dalle commissioni da parte dell’editore romano Curcio per illustrare, tra oli e monotipi, libri di Dante e Petrarca: le Rime Petrose e La Vita nova nel 1963, il Canzoniere nel 1964 e il Paradiso nel 1965. Per quest’ultimo volume, realizzò la suggestiva scena de La scala d’oro.