A ciascun’alma presa e gentil core
. . . . . . . . . . . . .
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
D. m. 1
Vita Nuova Cap. XIV
Vita Nuova Cap. XIV
Appresso la battaglia de li diversi pensieri avvenne che
questa gentilissima venne in parte ove molte donne
gentili erano adunate; . . .
D. m. 2
Vita Nuova Cap. XIX
Vita Nuova Cap. XIV
Appresso la battaglia de li diversi pensieri avvenne che
questa gentilissima venne in parte ove molte donne
gentili erano adunate; . . .
D. m. 2
Vita Nuova Cap. XIX (2)
Vita Nuova Cap. XIX
Donne ch’avete intelletto d’amore
D. m. 4
Vita Nuova Cap. XXII
Voi che portate la sembianza umile,
. . . . . . . . . . . . . . .
Vedeste voi nostra donna gentile
bagnar nel viso suo di pianto Amore?
D. m. 5
Vita Nuova Cap. XXIII
Donna pietosa e di novella etate,
. . . . . . . . . . . . . . .
morta è la donna tua ch’era si bella.
D. m. 6
Vita Nuova Cap. XXVI
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta
D. m. 7
Vita Nuova Cap. XXVII
Sì lungiamente m’ha tenuto Amore
D. m. 8
Vita Nuova Cap. XXXIV
. . . . . . . . . .io mi
sedea in parte ne la quale, ricordandomi di lei , disegnava
uno angelo sopra certe tavolette; . . . .
D. m. 9
Rime X
. . . . . . . . . . . .
perch’ella non ha vesta in che si chiuda:
e priego il gentil cor che ‘n te riposa
che la rivesta . . . .
D. m. 10
Rime XIV
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, . . .
D. m. 11
Rime XVI
Per una ghirlandetta
ch’io vidi, mi farà
sospirare ogni fiore.
D.m. 12
Rime XLII
Due donne in cima de la mente mia
venute sono a ragionar d’amore:
D. m. 13
Rime XLVII
Ben è verace amor quel che m’ha preso,
e ben mi stringe forte,
D. m. 14
La divina commedia
Paradiso I, 64 sgg.
Beatrice tutta ne l’eterne rote
Fissa con li occhi stava: ed io in lei
. . . . . . .
D. Par. -1
Paradiso III, 16.
. . . .
Tali vid’io più facce a parlar pronte ;
. . . .
D. Par. -2
Paradiso V, 106 sgg.
E sì come ciascuno a noi venia,
vedeasi l’ombra piena di letizia
. . . . .
D. Par. -3
Paradiso IX, 32 sgg.
. . . . .
Cunizza fui chiamata, e qui refulgo
perché mi vinse il lume d’esta stella.
D. Par. -4
Paradiso XII, 19 sgg.
così di quelle sempiterne rose
volgiensi circa noi le due ghirlande,
e si l’estrema a l’intima rispose.
D. Par. -5
Paradiso XIV, 85 sgg.
Ben m’accors’io ch’io era più levato,
per l’affocato riso della stella,
. . . . .
D. Par. -6
Paradiso XIV, 109 sgg.
Di corno in corno e tra la cima e ‘l basso
Si movìen lumi, scintillando forte
. . . . .
D. Par. -7
Paradiso XVIII, 28 sgg.
. . . . : “ In questa quinta soglia
de l’albero che vive de la cima
e frutta sempre e mai non perde foglia,
. . . . . .
D. Par. -8
Paradiso XIX, 1 sgg.
Parea dinanzi a me con l’ali aperte
la bella image . . . .
D. Par. -9
Paradiso XXI, 29.
. . . . .
vid’io uno scaleo eretto in suso
. . . .
D. Par. -10
Paradiso XXIV, 52 sgg.
“ Di’, buon cristiano, fatti manifesto:
fede che è?” . . . . .
D. Par. -11
Paradiso XXV, 67 sgg.
“Spene”, diss’io, “è uno attender certo
de la gloria futura, . . . . .
D. Par. -12
Paradiso XXVI, 55 sgg.
. . . . . : “ Tutti quei morsi
che posson far lo cor volgere a Dio,
a la mia caritate son concorsi;
. . . . . .
D. Par. -13
Paradiso XXVII, 10 sgg.
Dinanzi a li occhi miei le quattro face
Stavano accese, . . . . .
D. Par. -14
Paradiso XXVIII, 98 sgg.
. . . . : “I cerchi primi
t’hanno mostrati Serafi e Cherubi.”
D. Par -15
Paradiso XXX, 61 sgg.
E vidi lume in forma di rivera
fluvido di fulgore, . . . .
D. Par. -16
Francesco Petrarca
CXXX
È dolce il pianto più ch’altri crede
F. P. II – 1
CXXXVI
(Avignone; Palazzo dei Papi)
F. P. II – 2
CLXXXIX
Passa la nave mia colma di oblio
per aspro mare,
F. P. II – 3
CCXXII
“Liete et pensose, accompagnate et sole,
donne, che ragionando ite per via,
F. P. II – 4
CCXXVI
Il sonno è veramente, qual uom dice,
parente della morte,
F. P. II – 5
CCXXVII
. . . Et tu, corrente et chiaro gorgo,
ché non poss’io cangiar teco viaggio?
F. P. II – 6
CCLV
La sera desiare, odiar l’aurora
soglion questi tranquilli et lieti amanti;
F. P. II – 7
CCLVII
Ma la vista, privata dal suo obiecto,
quasi sognando si facea far via,
senza la qual è il suo bene imperfecto:
F. P. II – 8
CCLXVIII
Fuggi ‘l sereno e ‘l verde,
. . . . . . . . . . .
Vedova, sconsolata, in veste negra.
F. P. II – 9
CCLXIX
Rotta è l’alta colonna, e ‘l verde lauro,
F. P. II – 10
CCLXXII
La vita fugge, et non s’arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
F. P. II – 11
CCXCVI
Invide Parche, sì repente il fuso
troncaste,
F. P. II – 12
CCXCVII
Due gran nemiche insieme erano agiunte,
Bellezza et Honestà
F. P. II – 13
CCCI
. . . al ciel nuda è gita,
lasciando in terra la sua bella spoglia.
F. P. II – 14
CCCXLVI
Li angeli electi, et l’anime beate
cittadine del Cielo, il primo giorno
che madonna passò, le fur intorno,
F. P. II – 15
CCCLIII
Vago angelletto che cantando vai,
over piangendo,
F. P. II – 16
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